L’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico ha avviato dall’inizio di quest’anno una consultazione con i principali player del settore in vista di una riforma delle tariffe elettriche, che, a partire da gennaio 2016, dovrebbe portare a un graduale cambiamento dell’attuale struttura tariffaria per tutti gli utenti elettrici e all’eliminazione della progressività vigente.
La struttura tariffaria progressiva, nata negli anni Settanta quando era presente una stretta correlazione tra consumi e reddito (chi consumava maggiormente era più ricco e poteva spendere di più), risulta essere ormai superata, in quanto sono cambiati i consumi degli italiani e le tecnologie sono diventate più efficienti. Le tariffe a scaglioni attualmente in vigore non incentivano l’uso di tecnologie efficienti come le pompe di calore, anche se il problema ha cominciato a essere risolto con l’introduzione della tariffa D1 flat (cioè non progressiva).
L’Autorità ha finora fatto quattro proposte di modifica che andiamo a descrivere brevemente, tutte migliorative dell’attuale D1 al momento riservata solo a chi installa una pompa di calore come unico sistema di riscaldamento.
Opzione T0: applicazione della tariffa D1 nella forma trinomia (il cui costo per il cliente è in funzione di un corrispettivo di energia, di un corrispettivo fisso proporzionale alla potenza impegnata e di un corrispettivo fisso proporzionale al numero di punti di prelievo dell’utenza) più gli oneri generali in forma monomia (il cui costo per il cliente dipende unicamente dal consumo di energia elettrica, ovvero gli oneri sono proporzionali all’energia prelevata).
Opzione T1: applicazione di una nuova tariffa di rete strutturata ancora in forma trinomia come la D1 ma con un corrispettivo per potenza impegnata in grado di coprire i costi delle reti di distribuzione; gli oneri generali sono in forma binomia (il cui costo per il cliente è in funzione di un corrispettivo di energia e di un corrispettivo fisso legato generalmente alla potenza impegnata oppure al numero di punti di prelievo dell’utenza), cioè proporzionali non solo all’energia prelevata ma anche alla potenza impegnata (con un gettito equamente ripartito tra potenza e energia).
Opzione T2: applicazione di una tariffa di rete uguale a quella descritta nell’Opzione T1 e oneri generali in forma binomia come nell’Opzione T1 ma con corrispettivi di potenza impegnata per gli oneri generali che si differenziano tra clienti con residenza anagrafica e clienti non residenti.
Opzione T3: applicazione di una tariffa di rete uguale a quella descritta nell’Opzione T1 e oneri generali in forma binomia ma diversa dalla precedente, ovvero si prevede di applicare un corrispettivo per punto di prelievo ai soli clienti non residenti senza invece applicare un corrispettivo in potenza.
È previsto che l’attuazione della riforma avvenga in maniera graduale per minimizzare gli impatti economici sulle famiglie.
Vi terremo informati sui prossimi sviluppi della consultazione, previsti per luglio 2015.